02/12/14

L'eterno primo passo

Qualche giorno fa volevo scrivere un post sulle eterne polemiche che hanno accompagnato - nell'ordine - il 25 novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, la polemica sull'astronauta Samantha Cristoforetti e i like al femminicida Cosimo Pagnani. Probabilmente lo farò più avanti, ora mi preme parlare di un problema fondamentale che attanaglia la vita di noi donne: primeggiare. 

Non so se c'avete mai fatto caso, ma le notizie sulle donne hanno spesso questi titoli

"La donna più..."
"La donna meno..."
"La prima donna a..."

Non esistono le donne nella media. Bisogna sempre, per far parlare di sé, eccedere in qualcosa. Bello o brutto non importa. L'importante è l'eccentricità. 

Ti credo poi che si dice *luogo comune pieno di retorica* che le donne non fanno gruppo, non sono veramente amiche. 

La società le vuole sole e fa di tutto per strutturare il loro immaginario in questa direzione. 
Quanti film, libri, testi teatrali sono costruiti su un uomo conteso tra due donne? Le donne non hanno altro legame se non quello con l'uomo. Senza l'uomo pare non possano esistere.  

E invece noi donne abbiamo bisogno di fare gruppo, di sostenerci reciprocamente. Ma anche di costruire e rafforzare una genealogia che ci dia forza. Perché essere la prima può essere gratificante, ma è anche snervante e difficoltoso rifare, ripensare, ridiscutere ciò che è già stato fatto. 

Chiunque prenda il potere in una società cerca nella storia che l'ha preceduto un contatto, un legame che giustifichi appunto la presa del potere. Noi donne invece preferiamo continuare a pensare di "essere state le prime a pensare, a fare"... certo che ci sono le prime a fare qualcosa ma la loro esperienza deve essere poi integrata e, magari superata, ma prima di tutto riconosciuta e fatta agire sopratutto di fronte alle difficoltà che possiamo incontrare. Altrimenti ogni nostro passo in avanti diventerà un passo indietro tra qualche tempo. E non ci sarà accumulo di esperienza e di ragionamento sulle esperienze fatte. 

E' nella genealogia e nel gruppo la nostra forza, nel ricordarci che non siamo sole e che le reti distrutte dal patriarcato si possono sempre ricostruire.  

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