22/06/12

La vita, nonostante (il terremoto e Gramellini)

Questo post l'ho scritto una ventina di giorni fa, poi decido di tenerlo nel cassetto, lo perdo, lo riprendo, so che dovrei aggiornare il blog più spesso... ma insomma c'è "la vita (nonostante)".
Mi pare, tuttavia, che conservi un'essenza di adattabilità nelle tante situazioni che possiamo vivere, nelle disgrazie che ci propinano dai telegiornali, dalle frasi fatte che ci circondano.

Il post nasceva dalla frequenza con cui ho visto postare su facebook l'articolo di Gramellini "La vita, nonostante"

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1189&ID_sezione=56

Leggendolo mi sono chiesta: ma davvero ci si stupisce che la vita vada avanti anche dopo la peggiore tragedia? Davvero siamo diventati così arroganti e superbi da pensare che intorno a noi tutto si fermi? Davvero siamo così ciechi da non vedere che la natura ci impartisce ogni giorno, ogni momento una lezione di vita? Millenni che l'uomo (essere umano di genere maschile) si chiede filosofeggiando che cos'è la vita, che se lo chiede nella sua biblioteca, tra pagine di libri, con parole incomprensibili, concetti complicati e fuori la vita risponde. La vita è movimento, è procedere continuamente.

Un albero non fa domande sul terreno in cui sono immerse le proprie radici, sull'aria più o meno inquinata, sulle persone che lo toccano. Un albero è. Un fiore non si fa domande sulla grandezza dei propri petali, sul colore, sulla forma. Un fiore è.

Di conseguenza non riesco a capire quel nonostante. Non sarebbe più utile ragionare sul perché non vogliamo vivere quando tutto intorno a noi va bene? Non sarebbe più utile ragionare sui rifiuti che opponiamo continuamente alla vita, sul posticipare le nostre azioni, le nostre parole, sui pensieri che ci bloccano, sulle paure che agiscono in noi, sui freni che mettiamo ai nostri desideri?

Non esiste un concetto elaborato di vita, esiste la vita, e noi non possiamo fare altro che decidere come vivere!