Quando ero adolescente m'è capitato molto spesso di dire a delle persone "non parlarmi più per tutta la vita!" senza avere la minima idea che una vita è fatta di ore, giorni, settimane, mesi e anni. E in questo lasso di tempo le cose cambiano, i rapporti si rivedono, le situazioni si fanno e di disfano.
E' incredibile come nell'adolescenza si ha questo senso totale dell'assoluto, un'arroganza mista a ingenuità che ci permette di utilizzare termini come *mai* e *sempre*
Oggi quando litigo con qualcuno/a, quando litigo anche ferocemente, non riesco a essere così netta. C'è un senso di compassione, chiamiamolo così, che non mi permette di affondare completmente parole e gesti non preoccupandomi dei sentimenti dell'altra persona. Non so se sia meglio o peggio ma è così. Penso a chi vuole bene a questa persona, all'armonia del mondo, al karma e mi fermo.
Ma c'è una linea sottile tra il subire e il difendersi. E cerco di stare molto attenta a non oltrepassarla.
Per esempio in questo periodo ho un rapporto burrascoso con una persona che non riesco proprio a gestire. Pare che ogni cosa che faccio non vada bene e questo mi genera sofferenza. Mi genera sofferenza soprattutto il non vederci chiaro in questo rapporto perché l'altra persona sfugge, si sottrae ad un confronto.
Mi chiedo dopo mesi di tentativi è ora di chiudere, di lasciarsi tutto alle spalle, di accettare un non rapporto (che ha pure il retrogusto di sconfitta per il mio orgoglio) o di provare ancora, di lasciare degli spazi che l'altra persona possa*voglia riempire. Di lasciare il tempo necessario. Anche se non è coordinato con il mio. Lasciare che siano i suoi modi e non i miei a essere agiti ...
Insomma come al solito mille dubbi quando ci si ferma a pensare, poi ieri su facebook mi imbatto in un post che parla di Kintsugi ossia una tecnica giapponese usata nella riparazione degli oggetti.
Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la
crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando
qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello.
Effettivamente gli oggetti di queste foto sono veramente *più*
belli. L'oro che ha riempito le crepe conferisce un senso di luminosità
fantastico che li rende ancora più belli e sicuramente più preziosi. Ma
anche per i rapporti umani può essere così?
Davvero c'è sempre la possibilità di riempire le distanze - anche quelle che ci sembrano incolmabili con dell'oro?
Davvero abbiamo sempre a disposizione tanto oro quanto ne abbiamo bisogno?
24/08/13
15/08/13
Osare la libertà... [anche attraverso la ricerca]
Fare ricerca per me significa approdare in spazi e tempi sconosciuti.
Rivedere ciò che credevo naturale e avere la consapevolezza che c'è stato un preciso momento in cui è stato pensato e costruito culturalmente e che solo l'abitudine e il tempo ce lo fanno percepire come archetipico.
Osare cambiare il mondo che mi circonda.
Osare realizzare i miei desideri.
Combattere le mie paure.
Vivere.
Per la ricerca che sto seguendo in questo momento, un misto di cinema muto italiano, storia delle donne e archeomitologia femminista, sto leggendo molto materiale sullo sciamanesimo femminile.
Ho trovato queste due poesie che sono un tuffo nella libertà
Io sono aria
e l’aria non la puoi richiudere.
Io sono acqua
e l’acqua non la puoi contenere.
Io sono fuoco
e il fuoco non lo puoi controllare.
Io sono terra
e la terra non la puoi imbrigliare.
Io sono spirito
e lo spirito non lo puoi domare.
Io sono figlia della Madre
aria, acqua, fuoco, terra e spirito,
impastati nel suo grembo
e cullata sul suo cuore pulsante.
Vedi?
La sua scintilla divina
brilla in fondo ai miei occhi,
per quanto spenti essi siano,
pulsa nel mio cuore
per quanto triste esso sia.
E per quanto stanca, ferita,
umiliata e sconfitta io possa essere,
da Lei ricomincerò a brillare,
ed in Lei riprenderò a vivere.
Petra
Rivedere ciò che credevo naturale e avere la consapevolezza che c'è stato un preciso momento in cui è stato pensato e costruito culturalmente e che solo l'abitudine e il tempo ce lo fanno percepire come archetipico.
Osare cambiare il mondo che mi circonda.
Osare realizzare i miei desideri.
Combattere le mie paure.
Vivere.
Per la ricerca che sto seguendo in questo momento, un misto di cinema muto italiano, storia delle donne e archeomitologia femminista, sto leggendo molto materiale sullo sciamanesimo femminile.
Ho trovato queste due poesie che sono un tuffo nella libertà
Io sono aria
e l’aria non la puoi richiudere.
Io sono acqua
e l’acqua non la puoi contenere.
Io sono fuoco
e il fuoco non lo puoi controllare.
Io sono terra
e la terra non la puoi imbrigliare.
Io sono spirito
e lo spirito non lo puoi domare.
Io sono figlia della Madre
aria, acqua, fuoco, terra e spirito,
impastati nel suo grembo
e cullata sul suo cuore pulsante.
Vedi?
La sua scintilla divina
brilla in fondo ai miei occhi,
per quanto spenti essi siano,
pulsa nel mio cuore
per quanto triste esso sia.
E per quanto stanca, ferita,
umiliata e sconfitta io possa essere,
da Lei ricomincerò a brillare,
ed in Lei riprenderò a vivere.
Petra
Il cerchio ha il potere di guarigione.
Nel cerchio, siamo tutti uguali.
Nel cerchio, nessuno è davanti a voi.
Nessuno è dietro di voi.
Nessuno è di sopra di voi.
Nessuno è di sotto di voi.
Il cerchio sacro è progettato per creare unità.
Il cerchio della vita è anche un cerchio.
In questo cerchio c'è posto per ogni specie, ogni razza, ogni albero e ogni pianta.
E 'questa la completezza della vita che deve essere rispettata perchè sia ripristinata la salute e il benessere del nostro pianeta.
Dave Chief, Oglala Lakota
Nel cerchio, siamo tutti uguali.
Nel cerchio, nessuno è davanti a voi.
Nessuno è dietro di voi.
Nessuno è di sopra di voi.
Nessuno è di sotto di voi.
Il cerchio sacro è progettato per creare unità.
Il cerchio della vita è anche un cerchio.
In questo cerchio c'è posto per ogni specie, ogni razza, ogni albero e ogni pianta.
E 'questa la completezza della vita che deve essere rispettata perchè sia ripristinata la salute e il benessere del nostro pianeta.
Dave Chief, Oglala Lakota
08/08/13
Chi ha paura delle donne libere?
Giorni fa ho avuto un grosso scontro
con una mia amica. In poche parole si trattava di decidere se
coinvolgere o meno in un progetto contro la violenza sulle donne,
un'associazione che ha un grande impatto mediatico, ma che, a mio
avviso, fa violenza sulle donne. Perché è inserita nel sistema
patriarcale che è strutturalmente violento.
Si tratta di una questione di principio
molto importante: non ci si può alleare con chi, anche
inconsciamente, sta nel sistema per cambiare il sistema in cui
viviamo!
Molto spesso, oltre all'opportunismo,
in molti casi agisce la mancanza di conoscenza storica. In queste
settimane sto preparando un intervento per un convegno su donne e
cinema muto intrecciato con l'archeologia femminista. Inserire nel
mio sguardo sul mondo che mi circonda nelle mie azioni ciò che leggo
è fondamentale per riconoscere le dinamiche che stanno alla base
della nostra società, passaggio fondamentale per poi anche solo
pensare di osare il cambiamento. E limitare la sofferenza che molto
spesso ancora troppe donne provano quando decidono di darsi la
felicità.
Proprio per questo motivo voglio
condividere alcuni dei risultati delle ricerche di Nanno Marinatos,
archeologa greca, sul passaggio da una società matrifocale,
incentrata sul femminino, ad una decisamente patriarcale. Prendendo
per esempio Artemide, Marinatos parla di un'involuzione
dell'immaginario: Artemide passa da dea selvaggia a dea
terribile e pericolosa. Non solo, le sue caratteristiche di verginità
e non-maternità vengono intese come negative, poiché narrate come
anti-maternità. Una donna priva di legami e senza prole diventa un
mostro assassino divoratore di bambini, diventa un'orchessa, una
strega. La paura verso ciò che non è controllabile – il femminile
non procreativo come anticipatore della morte – provoca la
rappresentazione del mostruoso. Non toccata dagli uomini e senza
alcuna esperienza di maternità, la femminilità diventa
pericolosamente potente. Perché biologicamente parlando la donna è
più forte dell'uomo e se la sua potenza non viene canalizzata
all'interno di un sistema sociale stabile, come la domesticità e la
maternità, viene percepita come un eccesso di forza inaccettabile
che deve essere esorcizzata. L'esorcismo si fonda sull'uccisione
reale o simbolica della vittima per neutralizzare un pericolo:
uccidere diventa “cosa buona e giusta” se la vittima è
mostruosa. E date le parentele tra la donna “anti-materna” e il
mostro, diventa cosa buona giusta sottomettere la potenza (la
seduzione?) di un soggetto che si mostra come lo scacco della
domesticità. Lo schema funzionale-razionale – ovvero il sacrificio
per ottenere sicurezza – diventa uno schema biologico-narrativo che
assume connotati culturali e dimostrativi e che nel corso dei secoli
è diventato “naturale”.
Quante violenza, quanta sofferenza
dovremo ancora provare sulla nostra pelle, noi donne, prima di
riuscire a svincolarci da tutto ciò? Quanto diventa importante, anzi
fondamentale, il processo di impoteramento, di recupero delle nostre
vere caratteristiche naturali, del rapporto con la natura, con la
vita, per guarire, staccarci da questo sistema che ci vuole deboli,
sottomesse, schi
Sognare audacemente
Per chi si sta chiedendo se valga la pena sognare.
Per chi dopo aver deciso di sognare si sta chiedendo quale sogni fare
Per chi sta pensando che i sogni siano limitati al tempo notturno
Per chi ha bisogno di un piccolo incitamento a realizzare i propri sogni ...
Quando non si facessero più sogni audaci,
anche le azioni audaci sulla Terra cesserebbero.
I sogni audaci sono il carburante indispensabile
per il motore del Fare.
I sogni audaci sono la miccia d’oro
per la forza vitale dell’Essere.
Ciò che non si può sognare
non si può fare.
Rialzatevi!
Non impeditevi di sognare,
seminate ovunque
i sogni più belli,
i sogni più audaci
sorti dall’Anima con un ruggito.
Clarissa Pinkola Estés tratto da “Forte è la Donna
05/08/13
Spazio Poesia
In questi giorni torna molto nei miei discorsi la parola coraggio e delle sue varianti.
Ho trovato due poesie da condividere con voi intorno a questo tema
È tempo che tu venga e mi prenda
Ancora ho paura di legarti con il filo del mio respiro,
di vestirti con le azzurre bandiere del sogno,
di accendere fiaccole alle porte di nebbia
del mio oscuro castello, perché tu possa trovarmi...
Ancora ho paura di scioglierti dai giorni luccicanti,
dalla caduta dorata del fiume solare del tempo,
quando sul volto terribile della luna
schiuma, d'argento, il mio cuore.
Alza gli occhi e non guardarmi!
Calano le bandiere, consumate sotto le fiaccole
e la luna descrive la sua orbita
È tempo che tu venga e mi prenda, sacra follia!
Ingeborg Bachmann
Ho trovato due poesie da condividere con voi intorno a questo tema
È tempo che tu venga e mi prenda
Ancora ho paura di legarti con il filo del mio respiro,
di vestirti con le azzurre bandiere del sogno,
di accendere fiaccole alle porte di nebbia
del mio oscuro castello, perché tu possa trovarmi...
Ancora ho paura di scioglierti dai giorni luccicanti,
dalla caduta dorata del fiume solare del tempo,
quando sul volto terribile della luna
schiuma, d'argento, il mio cuore.
Alza gli occhi e non guardarmi!
Calano le bandiere, consumate sotto le fiaccole
e la luna descrive la sua orbita
È tempo che tu venga e mi prenda, sacra follia!
Ingeborg Bachmann
Il mio cuore non fa che nascondersi
dietro il mio spirito per pudore:
io parto per strappare una stella al cielo e poi,
per paura del ridicolo,
mi chino a raccogliere un fiore.
Edmond Rostand - Cyrano de Bergerac
dietro il mio spirito per pudore:
io parto per strappare una stella al cielo e poi,
per paura del ridicolo,
mi chino a raccogliere un fiore.
Edmond Rostand - Cyrano de Bergerac
03/08/13
Non parlare ma agisci ... o almeno balla !!!
I conitnui discorsi mi annoiano ...
le persone passano troppo tempo a parlare
spiegarsi, confrontarsi nei discorsi
a volte è meglio passare all'azione
provare a fare, tentare nuove strade
LA DANZA
Ti ho mandato il mio invito,
La nota inscritta sul palmo della mia
mano dal fuoco delle vita.
Non saltare su e urlare “Sì, questo
è quello che voglio! Facciamolo!”
Alzati in piedi con calma e balla con
me.
Mostrami come segui i tuoi desideri più
profondi,
scendendo a spirale nel dolore dentro
al dolore
e io ti mostro come raggiungo l'interno
e mi apro all'esterno
per sentire il bacio del mistero,
dolci labbra sulle mie, ogni giorno.
Non dirmi che vuoi tenere il mondo
intero nel tuo cuore.
Mostrami come eviti di fare torto a
qualcun altro
senza abbandonare te stesso
quando sei ferito e hai paura di non
essere amato.
Raccontami una storia di chi sei
e vedi chi sono io nelle storie che
vivo.
E insieme ci ricorderemo che ognuno di
noi ha sempre una scelta.
Non dirmi come saranno meravigliose le
cose … un giorno.
Mostrami che sai rischiare di essere
completamente in pace,
veramente a posto con il modo in cui le
cose sono ora in questo momento
e ancora in seguito e in seguito e in
seguito …
Ho ascoltato abbastanza storie di guerrieri di eroico ardire.
Dimmi come crolli quando colpisci il
muro,
il posto oltre il quale non puoi andare
con la forza della tua volontà.
Cosa ti porta dall'altro lato del muto,
dalla fragile bellezza della tua
umanità?
E dopo che ci siamo mostrati reciprocamente come abbiamo posto e mantenuto
E dopo che ci siamo mostrati reciprocamente come abbiamo posto e mantenuto
i chiari, sani confini che ci aiutano a
vivere fianco a fianco l'uno all'altro,
rischiamo di ricordare che non
smettiamo mai silenziosamente di amare
coloro che una volta abbiamo amato
rumorosamente.
Portami nei posti sulla terra che ti
hanno insegnato a ballare,
i posti dove puoi rischiare di lasciare
che il mondo rompa il tuo cuore.
E io ti porterò dove la terra sotto i
miei piedi e le stelle in cielo
rendono il mio cuore colmo ancora ed
ancora.
Mostrami come ti prendi cura degli affari senza lasciare che gli affari determino chi sei.
Mostrami come ti prendi cura degli affari senza lasciare che gli affari determino chi sei.
Quando i bambini sono nutriti, ma
ancora le voci dentro ed intorno a noi gridano
che i desideri dell'anima hanno un
prezzo troppo altro, ricordiamoci l'uno all'altro
che non è mai una questione di soldi.
Mostrami come offri alla tua gente e al mondo le storie e le canzoni che vuoi
Mostrami come offri alla tua gente e al mondo le storie e le canzoni che vuoi
che i figli dei nostri figli ricordino.
E io ti mostrerò come lotto non per
cambiare il mondo, ma per amarlo.
Siediti a fianco a me nei lunghi
momenti di condivisa solitudine
conoscendo sia la nostra assoluta
solitudine sia il nostro innegabile appartenere.
Danza con me nel silenzio e nel suono
di piccole quotidiane parole,
senza tenere né l'uno né contro di me
alla fine del giorno.
E quando il suono di tutte le
dichiarazioni delle nostre più sincere intenzioni
è stato spazzato via dal vento,
danza con me nell'infinita pausa prima
del prossimo grande inalo di respiro
che sta alitando noi tutti nell'essere,
non riempiendo il vuoto dall'esterno o
dall'interno.
Non dire, “Sì!”
Prendi la mia mano e balla con me.
Oriah Mountain Dreamer, The Dance
La bellezza (piccolo omaggio a Cristina Campo)
In questi giorni sto pensando molto ad atti di coraggio.
Miei atti di coraggio.
Atti di coraggio degli altri.
Atti di coraggio delle altre.
Atti di coraggio d'amore.
Atti di coraggio nelle relazioni.
Atti di coraggio di sovvertire l'ordine costituito.
Mi sono tornate alla mente questi versi di William carlos Williams tradotti da Cristina Campo
"Ma è vero,
essi la temono,
più della morte:
si teme la bellezza,
più di quanto non si teme la morte.
E hanno ragione,
perché accettare la bellezza
è accettare una morte,
una fine del vecchio uomo,
una difficile nuova vita."
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