Nei giorni attorno all'8 marzo c'è un'enorme quantità di eventi sulle donne - quest'anno purtroppo si tende a parlare troppo [e male] di donna come vittima. Ho timore che si arriverà a pensare che se non muori allora non è violenza.
Come ricercatrice che si occupa della storia delle donne oggi è toccato anche a me intervenire in un convegno. Ho deciso di condividere con voi la citazione finale, tratta da un articolo di Angiola Massucco Costa del 1960 "Il coraggio, uno se lo può dare".
In questo articolo la Resistenza
viene vista come
fatto costante della storia,
finché non si arrivi a un assetto giusto dei rapporti, dell'uso
delle ricchezze e delle forze naturali, delle possibilità di fruire
dei beni culturali. La resistenza si trova nell'opposizione alle
ingiustizie operando per la libertà e il benessere di ogni persona.
Massucco Costa scrive “i grandi fatti storici devono mutare nella
coscienza nelle attitudini di pensiero e di azione prima di esplodere
più o meno violente nei moti popolari. La storia è sempre in
movimento e i cuori e le menti con essa. Nessuno ha il diritto di
tenersi in disparte e dire: lasciamo fare a chi spetta. Spetta
proprio a noi fare, e fare anche noi stessi, darci coraggio, ardore,
pazienza, costanza.
Ma
a fare cosa?
E
come?
Bisogna
cominciare col guardarsi attorno e domandarsi: va tutto bene?
Siamo
rispettosi della personalità altrui e della nostra?
Siamo
impegnati in un lavoro produttivo e siamo disposti a lottare perché
esso ci sia dato se non ne disponiamo?
Ci
interessiamo della cosa pubblica, siamo veramente cittadini di una
repubblica fondata sul lavoro?
Siamo
disposti a lottare contro la disoccupazione, le discriminazioni
religiose, razziali, di sesso?
Siamo
informati delle vie da seguire quando vogliamo elevare una protesta
pubblica o presentare suggerimenti per modificare le leggi?
Ci
muoviamo in qualche modo per opporci alle ingiustizie sociali?
Controlliamo
che le libertà sociali, civili, politiche siano rispettate?”
Come avrete capito questo è anche un commento ai commenti dei risultati elettorali. Iniziamo da noi, sempre. Non deleghiamo mai la nostra felicità.
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