Io non sto a guardare
E aggiungo io Omaggio a Velia Sacchi e al suo Coraggio Oltraggioso - oltraggioso per la società che la voleva madre e moglie borghese.
Nel meraviglioso libro - autobiografia curato da Rosangela Pesenti è presente questo pensiero che voglio condividere con voi e che ha radicato profondamente le mie convinzioni di voto del referendum del 4 dicembre e il
modo in cui vedo/vedrò le decisioni di gruppi più o meno allargati.
Velia scrive
Il mio errore più grande fra i tanti che costellano una lunga esistenza, fu quello di credere che per affermare la Libertà e la Giustizia, di cui sentivo da sempre un famelico bisogno, fosse possibile prendere la strada più corta: quella dell'Autoritarismo. Se noi, che vogliamo il meglio per l'umanità, mi dicevo, saremo forti e lo imporremo agli altri, sarà un guadagno per tutti. Non mi rendevo conto, e per trent'anni non capii, tranne qualche sospetto, che la strada che sembrava una scorciatoia portava dritto da un'altra parte, proprio dalla parte opposto alla Libertà di cui, assieme a molti altri, sentivo un così acuto bisogno.
L'autoritarismo non è mai la strada. Ci vorrà più tempo, certo. Ma Libertà e Giustizia sono vere se sono spontanee non imposte. Altrimenti per quanto nobili possano essere i sentimenti che le animano rimangono non solo parole vuote, ma anche e soprattutto controproducenti.
Non c'è Libertà se è imposta.
Non c'è Giustizia se decido io quale è la giustizia.
Grazie Velia per questo e altri pensieri e sopratutto per aver provato a vivere una vita vera aldilà degli stereotipi con cui volevano leggere e agire sulle tue esperienze!!!
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